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sabato 22 marzo 2014

Donnie Burns

Donnie Burns  è nato a Hamilton , South Lanarkshire , in Scozia nel 1959. Lui è un ballerino professioni di danze Latino-americane .
Ha ballato con  Gaynor Fairweather diventando 14 volte World Professional Latin champion : questo è in qualche modo il record per questo titolo.Sono stati anche undici volte campioni internazionali di danza latino-americani , e anche questo è un record.Dopo la loro rinuncia alla competizione sono entrambi stati onorati dalla nomina a MBE. Donnie era imbattuto in una gara di ballo competitivo per quasi 20 anni di continua competizione, un record in una categoria importante di ballo, questa è ora nel Guinness dei primati . Durante questo periodo ha vinto titoli importanti in paesi in tutto il mondo.
Attualmente è Vice-Presidente e Presidente del Consiglio Mondiale della Danza.E 'vincitore del premio Carl Alan per i servizi di altissima qualità a ballare ed è largamente considerato il "Michael Jordan" della danza sportiva.
Burns è stato l'eroe del personaggio Mr. Aoki nel film del 1996 giapponese, Shall We Dance? .

venerdì 21 marzo 2014

Danza come mangi

Alimentazione e prestazione
Lo stretto rapporto tra corretta alimentazione e prestazione sportiva e ormai nozione acquisita da tecnici ed atleti in molte discipline. Il regime nutrizionale previsto per i danzatori deve tenere conto delle abitudini alimentari di questi atleti e pertanto essere basato su un modello di dieta mediterranea che ben si adatta alle loro specifiche esigenze.
Il regime pericompetitivo
Particolare importanza riveste la suddivisione percentuale dei diversi nutrienti calorici nell'arco della giornata. L'apporto in carboidrati è pari a circa il 55- 60 per cento delle calorie totali (rispetto alle quali gli zuccheri semplici non superano il dieci per cento); i lipidi coprono circa il 25- 30 per cento, con un rapporto animali/vegetali pari ad 1, e le proteine circa il 15 per cento, con un rapporto tra quelle di provenienza animale e quelle di provenienza vegetale che deve essere mantenuto intorno a 1. Gli alimenti da prediligere sono quelli caratteristici della dieta mediterranea, ricca di carboidrati amidacei, legumi e grassi di condimento di origine vegetale.
 Per quanto riguarda i nutrienti non calorici, un regime equilibrato qualitativamente e quantitativamente secondo le regole riportate precedenza, assicura normalmente gli apporti vitaminico-minerali necessari.
 Inoltre, in relazione all'intensità dell'allenamento e dell'ambiente in cui questa disciplina si pratica, le perdite sudorali sono piuttosto contenute ed una supplementazione idrico-minerale può rendersi necessaria quasi esclusivamente nei mesi estivi.
 Particolare importanza assume nella Danza Sportiva il cosiddetto regime pericompetitivo, cioè lo schema dietetico da seguire durante la competizione.
 In genere si tratta di competizioni lunghe ed estenuanti, soprattutto per chi riesce a superare i turni eliminatori, che mettono a dura prova l'equilibrio psico-fisico del danzatore e pongono notevoli problemi di recupero dell'energia spesa e di reintegro di quanto perso per l'abbondante sudorazione.
 Per predisporre il competitore a sostenere le fatiche agonistiche, è in genere opportuno intervenire già nei due giorni precedenti la competizione con un regime alimentare ricco di carboidrati complessi. Riso, pasta, legumi e patate devono costituire la quota più importante del pasto, fino a raggiungere una percentuale di carboidrati totali pari al 60-65 per cento delle calorie. Di queste, non più del 10 per cento sarà costituito da zuccheri semplici (zucchero comune, miele, marmellata).
 L'apporto proteico deve limitarsi a piccole porzioni carne di pollo o pesce cucinati in maniera semplice e ben digeribile. I grassi di condimento vanno comunque limitati a quelli di provenienza vegetali. L'alimentazione del giorno della competizione comincia con una colazione all'italiana (pane, marmellata, miele, caffè o tè, spremuta di agrumi, yogurt).
 Durante la gara, tra una fase eliminatoria e l'altra, l'atleta può ricorrere a piccole porzioni di dolci da forno, crostate di frutta e molte bevande (in generale acqua, alternata a tè fresco e succhi di frutta moderatamente zuccherati). Se l'intervallo per il pranzo è sufficientemente lungo (due ore e mezza o tre ore) si può fare un pasto a base di un primo piatto con condimento non elaborato e di verdura.

Il recupero
Il pasto serale di recupero deve prevedere pasta, riso oppure minestra di legumi, verdure ed eventualmente una piccola porzione di dolce. In questo pasto di recupero non viene fornita una quota proteica specifica in considerazione sia dell'ora tarda in cui generalmente terminano le competizioni, sia della stanchezza dell'atleta che difficilmente gradisce consumare un pasto completo ed abbondante. Pertanto il "recupero" della quota proteica non consumata durante il giorno di competizione deve essere rimandata al giorno successivo.
L'ultima considerazione è relativa al consumo di bevande alcoliche, che deve essere sempre contenuto e completamente abolito il giorno della competizione, soprattutto in relazione all'effetto negativo dell'alcol sulla capacità di concentrazione e sullo stato di idratazione, nonché per le sfavorevoli implicazioni metaboliche a livello cellulare (accumulo di acido lattico e ritardo nella resintesi del glicogeno).