L'uomo è un animale a "sangue caldo" che mantiene la propria temperatura corporea sempre intorno al valore di 37 °C (+ 0,5 °C). Questa condizione di equilibrio termico, che si basa sul costante "pareggio" tra produzione di calore e sua cessione all'esterno, si presenta particolarmente "minacciata" durante l'attività sportiva: l'esercizio fisico provoca infatti, per l'aumento dell'attività muscolare, un notevole incremento della produzione di calore.
Il calore prodotto in eccesso durante lo sforzo deve essere eliminato; ciò avviene, essenzialmente, mediante la sudorazione.
E' noto a tutti che quando si fa sport si suda e che più è intensa l'attività più si suda.
E' altrettanto noto che quanto più alta è la temperatura e quanto più elevata è l'umidità dell'aria tanto più si suda. Durante uno sforzo di elevata intensità, svolto in condizioni climatiche sfavorevoli, la produzione di sudore può raggiungere i 2-3 litri/h.
Un ruolo non secondario nel determinare l'intensità della sudorazione è svolto poi dall'abbigliamento. Poiché infatti non è la sudorazione di per sé ma è l'evaporazione del sudore che determina la cessione all'esterno del calore prodotto dai muscoli, quanto più l'abbigliamento ostacola l'evaporazione tanto più si rende necessaria la produzione di una maggiore quantità di sudore per perdere la stessa quantità di calore.
La danza sportiva è un'attività nella quale le sudorazioni risultano notevoli.
Ciò è dovuto essenzialmente all'intensità dello sforzo ed alle caratteristiche dell'abbigliamento, che ostacola l'evaporazione.
Per quanto riguarda il primo aspetto per le sole fasi attive (i balli) di un turno di gara, è stato misurato un dispendio energetico complessivo pari, mediamente, a circa 100 -120 Kcal per i maschi e 80 - 100 Kcal per le femmine. Ciò corrisponde, considerando che ogni ballo dura circa 1,5 minuti, ad un impegno fisico di intensità pari, mediamente, a circa 800 - 960 Kcal/h per i maschi e 640 - 800 Kcal/h per le femmine.
Per quanto riguarda il secondo aspetto vanno chiamati in causa, da un lato i vestiti utilizzati nei balli standard, dall'altro l'uso delle creme autoabbronzanti tipico delle specialità latino-americane.
Per un turno di gara della durata di circa 10 minuti (5 balli di 1,5 minuti ciascuno con 20 secondi di recupero tra i balli), è stata misurata, in rapporto alla brevità dell'impegno, una notevole perdita di liquidi corporei, mediamente pari, in entrambe le specialità, a circa 0,5 litri. Ciò corrisponde ad una notevole produzione di sudore, pari a circa 3 litri per ora di attività. Con il sudore avviene una perdita di acqua e sali minerali, principalmente Sodio, Cloro Potassio e Magnesio che è considerata responsabile della precoce comparsa di esaurimento muscolare.
Ciò in quanto:
- la perdita di acqua, provocando una diminuzione della quantità di sangue circolante, riduce la capacità di trasporto dell'ossigeno ai muscoli che lavorano;
- la perdita di sali minerali, in particolare potassio e magnesio, riduce l'efficienza dei muscoli.
La perdita di potassio, infatti, determina una progressiva riduzione della concentrazione di questo sale all'interno delle cellule muscolari per un valore variabile dal 6 al 20%. Tale riduzione provoca una progressiva incapacità del muscolo di rispondere agli stimoli nervosi, quindi una progressiva insorgenza di fatica. All'insorgenza della fatica contribuisce in maniera determinante la perdita di magnesio, in quanto questo sale è responsabile del corretto funzionamento di meccanismi a pompa che servono a mantenere inalterata la concentrazione del potassio all'interno delle cellule.
Una disidratazione progressiva è in grado di determinare una riduzione delle capacità prestative, che appare evidente già per una perdita di liquidi pari al 2% del peso corporeo (1,4 litri per un individuo di 70 kg).
La figura 1 mostra come uno sforzo di intensità prefissata, espressa in termini di consumo di ossigeno, può essere mantenuto per 5,5 minuti in condizioni normali, ma solo per 3,5 minuti in condizioni di disidratazione.
Per tali motivi nella danza sportiva, analogamente ad altre discipline, per evitare la riduzione della performance, è assolutamente necessario provvedere, durante l'attività, all'assunzione di acqua e sali minerali. Tale assunzione deve essere adeguata all'entità delle perdite e deve avvenire il più rapidamente possibile compatibilmente con le caratteristiche di questo sport.
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| Figura 1 Consumo di ossigeno (litri x min-1) per un carico di lavoro che può essere retto per 5,5 min in condizioni normali (!), ma solo per 3,5 min dopo disidratazione (·). Le frecce indicano il massimo tempo di lavoro |

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